In questo periodo sta facendo molto parlare di sè Jude Law che si trova in Italia per girare la serie diretta da Paolo Sorrentino The Young Pope. In occasione della Festa del cinema di Roma, che si sta svolgendo in questi giorni nei locali dell’Auditorium Parco della Musica, l’attore inglese si è concesso per un intenso incontro con il pubblico in cui sono stati proiettati e commentati una serie di clip di film che lo hanno reso celebre in questi anni.

Ha raccontato del suo rapporto con Steven Spielberg in occasione delle riprese di AI - Intelligenza Artificale, un film nato da una sceneggiatura di Stanely Kubrick che è stato poi  idealmente dedicato al regista scomparso. ‘Spielberg è un regista che collabora molto con gli attori, sin dall’inizio ha voluto il mio coinvolgimento in maniera molto diretta, prendendo anche spunto da mie idee per il personaggio.’ Continua dicendo: ’Il film che più mi ha appassionato fu sicuramente Racconti ravvicinati del terzo tipo. E’ un film che cresce con il tempo, l’ho rivisto più volte a distanza di venti anni e devo dire che rimane sempre grandioso. Racconta il rapporto tra la vita domestica e familiare, e il mondo della fantasia e della magia che ti permettere di evadere.’

Guardando le clip di Ritorno a Cold Mountain e Il Talento di Mr Ripley, Jude racconta il suo modo di interpretare un film in costume: ‘Lavorare ad un film in costume significa intraprendere un lungo viaggio appassionante. A volte rifletto sul modo in cui affrontavo alcuni ruoli da giovane, ragionavo di istinto, e mi facevo guidare più dalle mie sensazioni che dalle direttive del regista. Oggi invece sono arrivato a capire che la parte più bella di questo mestiere è l’opportunità che ho di imparare a conoscere qualcosa di nuovo su un periodo storico particolare, che probabilmente prima mi era totalmente sconosciuto. Un film in costume è un interessante viaggio di apprendimento verso qualcosa di nuovo.’

È ora il momento di due clip tratte da Sherlock Holmes e Wilde. Nel primo caso Jude interpreta un personaggio astuto, geniale e amato come Dr. Watson, nel secondo il terribile amante di Oscar Wilde, Bosie. Due personaggi agli antipodi, e a riguardo Jude dice ‘Quando si affronta un personaggio non si può giudicare in base ad elementi di antipatia o simpatia. Bisogna trovare un equilibrio, e per farlo è necessario indagare nei lati più oscuri dei personaggi positivi e viceversa.’

Sull’esperienza in Italia con Sorrentino Jude si sbilancia molto poco: ‘Ho sempre ammirato e seguito Paolo. A partire dalla Grande Bellezza mi ero detto che mi sarebbe piaciuto molto lavorare con lui, e neanche un mese dopo mi era arrivata questa sceneggiatura che ho subito accettato con grande entusiasmo. In The Young Pope, si racconta in otto ore la storia di un papa americano. Giro moltissimo nel centro di Roma, è tutto molto bello ma anche molto faticoso. La cosa davvero difficile è non riuscire a sedermi una volta che indosso l’abito di scena. Il vestito si rovina facilmente, e quindi anche se trascorro dieci ore al giorno in piedi, posso riposarmi solo su una sorta di trespolo.’

Davide Gilesi

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